CENNI STORICI

La parola massaggio deriva dall’arabo “MASS”, frizionare/premere, dall’ebraico “MASSECH”, tastare, dal greco “MASSO”, impastare/maneggiare. I benefici fisici e psicologici di questa tecnica sono riconosciuti fin dall’antichità: si può affermare che l’arte medica abbia avuto inizio col massaggio ben più di 6.000 anni or sono. Nel “Kong Fou”, testo cinese del 2.968 a.C., vengono descritti vari tipi di esercizi e massaggi il cui scopo è il raggiungimento dell’equilibrio psico-fisico. L’Ayur-Veda, testo sacro indiano del XVIII secolo a.C., raccomanda il massaggio a scopo igienico. La letteratura medica egizia consiglia il massaggio con oli terapeutici, immersi in vasche di acqua profumata. Il massaggio è insegnato nei templi come arte sacra insieme con l’uso delle erbe medicinali e differenti rituali religiosi e divinatori. Nell’Iliade e l’Odissea i riferimenti ai massaggi sono frequenti. Omero ci ricorda che i guerrieri vengono lavati, profumati e infine massaggiati dopo ogni battaglia e ancora incontriamo Telemaco, in visita a Nestore per avere notizie del padre Ulisse, che riceve un massaggio con oli profumati in segno di benvenuto. Ippocrate, medico greco del IV secolo a. C., considerato il padre della medicina moderna, dedica importanti osservazioni alla massoterapia e scrive “i medici devono essere esperti in molte cose, tra queste senza dubbio anche il massaggio”. Alla base del suo lavoro è la negazione dell’intervento divino nelle malattie. Al centro della concezione ippocratica non c’è la malattia, che si spiega in modo olistico, ma l’uomo. In epoca romana il lavoro di “massista” acquisisce talmente tanta importanza da essere equiparato a quello del medico. Anche Galeno, nato a Pergamo nel 129 d. C., medico personale di Marco Aurelio, ribadisce nei suoi scritti l’importanza del massaggio come terapia. L’autorità di Galeno domina la scena medica occidentale fino alla fine del XVI secolo, a lui si deve l’introduzione dell’uso di farmaci di grande importanza come la corteccia di salice e il laudano. La tradizione islamica fatta di vapore, incensi e massaggi con oli profumati si impone in tutti i paesi della mezzaluna mediterranea: dall’attuale Portogallo alla Turchia. Il bagno pubblico nelle città islamiche è un vanto, sinonimo di cultura e prestigio, oltre che luogo di purificazione. Luogo di socializzazione diventa anche luogo di incontri amorosi (v. “le mille e una notte”). Dopo l’oscurantismo medioevale e il rifiuto dei bisogni del corpo il massaggio a scopo terapeutico torna in Europa con il Rinascimento. Infatti quando nel 29 maggio 1453 cade Costantinopoli i saggi, custodi del sapere classico, sono costretti a fuggire dalla città e trovano rifugio in Italia dove con la firma della pace di Lodi nel 1452 voluta da Lorenzo il Magnifico, si è venuta a creare una situazione di equilibrio tale da consentire il fiorire della civiltà rinascimentale. Nel XX° secolo i grandi ed innegabili progressi compiuti della medicina oggi definita convenzionale mettono in secondo piano le terapie tradizionali praticate per secoli. Oggi il ritorno al massaggio è dettato dal forte bisogno di ritorno ai valori “naturali” come reazione alle condizioni di intenso stress imposti dalla società moderna. Il massaggio è ormai riconosciuto ufficialmente dalla ricerca scientifica come terapia.

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